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Alceo Marzo 2010

...E poi dicono che il vino fa male!

Ho sempre accarezzato l’idea che non solo il viticultore, ma anche chi ha ‘il mestiere del vino’, sia una sorta di missionario laico con la vocazione di allietare una buona parte dell’umanità. Me lo ha suggerito la storia, me lo ha insegnato la vita.
Sempre ricchi di fascino e sacralità sono i miti e i riti che accompagnano il nostro nettare, cominciando dagli albori della civiltà, passando per il mondo classico, cristiano, sino a quello moderno.
Ma la mia fede di uomo votato all’ ‘arte del vino’, talvolta, ha vacillato sotto l‘incalzante pressione di alcuni mass media che tendono a darti dell’untore, in quanto causa di alcuni mali della odierna civiltà.
Prendendo spunto da alcune ricerche, si sottolineano gli effetti nefasti, anche per modiche quantità, si sollecita una sorta di morale proibizionistica, si propugna l’inasprimento delle pene; basta mettersi alla guida di un mezzo dopo aver degustato un calice ricolmo di un buon Primitivo doc per rischiare grosso.
Ma ora, nuovi studi scientifici hanno rincuorato il mio animo: finalmente si sancisce scientificamente anche il legame benefico fra vino ed eros.
La relazione tra vino e salute è stata abbondantemente studiata, ad esempio all’interno della dieta mediterranea, ed è ormai provato che uno o due bicchieri al giorno hanno effetti benefici sulla salute. Il consumo responsabile di vino rosso giova anche al sistema cardiocircolatorio; su questa tesi si sono espressi già da tempo vari studiosi, fra cui voglio ricordare Curtis Ellison, della facoltà di medicina dell’università di Boston, che presentò i risultati della sua ricerca al Vinitaly del 1995 e il prof. A. De Paulis, della facoltà di medicina dell’università di Napoli (vedi articolo Alceo luglio 2008). Una recente ricerca dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze, in collaborazione con la Società italiana di andrologia, ha anche appurato che il mito del binomio tra il vino e l’amore, tramandatoci dall’antichità ( Bacco era il dio di entrambi), non è solo leggenda.
Questa ricerca, che ha visto protagonista il dottor Nicola Mondaini, andrologo ed urologo di fama mondiale, ribadisce che il vino rosso è un buon viatico per l’eros sia maschile che femminile.
Mette in luce l’effetto vasodilatatorio, atto al buon funzionamento della sessualità maschile confermando i dati degli studi della University of Western Australia.
Ora si documenta scientificamente che il vino, soprattutto il rosso, dà un supporto positivo anche alla sfera sessuale femminile. L’atmosfera enoica è in grado di comunicare direttamente con il subconscio ed accendere il desiderio, e le donne diventano più sincere a confessare le loro voglie, si allineano ai comportamenti maschili, si amplifica la loro disponibilità a lasciarsi attrarre da potenziali partner, vengono indotte a valutare come seducenti comportamenti maschili che altrimenti sarebbero giudicati privi di fascino. Si crea quindi un effetto disinibente; le donne diventano più rilassate e perdono il freno inibitorio legato alla gravidanza.
I principi attivi del nostro nettare agiscono indirettamente tramite i centri nervosi e direttamente sull’apparato genitale e, come recitano le crude parole della ricerca, “ dal punto di vista fisiologico si può avere una maggiore lubrificazione che, come sappiamo, facilita il rapporto e aumenta la soddisfazione anche nell’orgasmo.”
Tutti questi studi sono concordi nell’affermare che, se si va oltre un consumo moderato, gli effetti negativi superano quelli positivi, per cui anche il rapporto che intercorre tra vino ed eros deve risiedere nel buon senso.
In conclusione, il nostro nettare propizia l’amore…
… che il Primitivo alberghi nei vostri cuori!

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